Avete mai provato dolore durante un rapporto sessuale? Se si, che spiegazioni vi siete dati, in tal senso? Avete sottovalutato il problema o avete cercato di capirne di più?
Oggi parleremo proprio di questo. Di una condizione che sembra interessare entrambi i sessi, seppur con maggior rilevanza quello femminile. Di quale disturbo parliamo? Della dispareunia.
Cosa significa questo termine e cosa presuppone tale disturbo? Vediamolo qui di seguito, cercando di delinearne i vari aspetti.
ll termine “dispareunia” deriva dalle parole greche δυσ (difficoltà) παρά (vicino) εÙνή (letto) e indica quella condizione dolorosa che la donna avverte durante un rapporto sessuale, in prossimità della zona che interessa la vagina.
Inserita tra i Disturbi Sessuali Femminili, poiché considerata per lo più un disturbo femminile, la il dolore sessuale provocato dalla dispareunia può anche poter affliggere gli uomini, coinvolgendo i genitali.
Spesso associata al vaginismo, cioè al disturbo che si manifesta generalmente prima di un rapporto sessuale, la dispareunia è invece quel dolore sessuale che si accusa durante il tentativo o la completa penetrazione vaginale.
Secondo quanto emerge dalle statistiche, la dispareunia è abbastanza diffusa.
Si stima infatti che colpisca il 12-15% delle donne in età fertile e circa il 45% delle donne nel periodo post menopausa, a causa dell’insorgenza di una maggiore secchezza e alla perdita di elasticità vaginale, che si verifica appunto, dopo la scomparsa del ciclo mestruale.
Tale condizione può presentare diverse possibilità di classificazione, in base a diversi parametri, tra cui anche lo stress, poiché è assente nelle donne che lamentano dispareunia.
Il momento d’insorgenza del dolore può rappresentare un elemento indispensabile per classificare la dispareunia in primaria o secondaria (acquisita).
Nel caso della dispareunica primaria, detta anche lifelong, il dolore sessuale durante la penetrazione si presenta sin dall’inizio della vita sessuale.
Nel secondo caso invece il dolore tende a manifestarsi dopo alcuni anni.
La dispareunia, a seconda della localizzazione del dolore, può essere suddivisa ulteriormente in:
Un’ultima classificazione che può essere fatta, in riferimento alla correlazione sintomo e contesto, riguarda la durata del dolore sessuale.
Abbiamo in tal senso una dispareunia generalizzata, se il dolore è presente costantemente, anche al variare dei partner e una dispareunia situazionale, quando invece il dolore si verifica solo in certe situazioni o solo con alcuni partner.
Come può essere diagnosticato tale disturbo?
Poiché abbiamo vari tipi di dispareunia, la sua diagnosi si basa sull’esame obiettivo pelvico e sui suoi sintomi.
Per la dispareunia superficiale, la valutazione si basa sull’ispezione di tutta la cute vulvare, compresi i solchi tra le piccole e grandi labbra e il clitoride, il meato uretrale, l’imene e le aperture dei dotti delle ghiandole vestibolari maggiori.
Per la dispareunia profonda, la valutazione richiede invece una precisa esplorazione bimanuale per determinare se il movimento cervicale o la palpazione uterina o annessiale causano dolore o per ricercare l’eventuale presenza di noduli nel cul-de-sac o nei fornici vaginali.
Il sintomo principale della dispareunia?
Il dolore sessuale, più o meno acuto, che compare al momento della penetrazione o quando il pene è già completamente introdotto nella vagina.
Questo può essere percepito come bruciore e può anche persistere dopo il rapporto.
Tra gli altri sintomi associati al dolore sessuale, possiamo anche avere la secchezza vaginale (legata a possibili disturbi dell’eccitazione o ad uno squilibrio ormonale), l’alterazione del pH vaginale, un’intolleranza all’utilizzo dei tamponi interni durante il ciclo mestruale.
Ma anche una percezione di dolore, simile a quello della dispareunia, durante le visite di controllo ginecologiche.
Le dimensioni del pene e la profondità della penetrazione non possono che influenzare la presenza e la gravità di sintomi.
Come affermato poc’anzi, la dispareunia può essere superficiale o profonda.
Percepite dalla donna nello stadio preliminare del rapporto, le suddette tipologie di dispareunia, possono essere correlate a cause di natura psicosessuale, biologica e relazionale.
Vediamo nello specifico quali sono.
Le cause psicosessuali sono quelle che, dovute sia a disfunzioni della risposta sessuale sia a problemi personali, compaiono o peggiorano con l’insorgere o il persistere del dolore sessuale durante i rapporti.
Tra queste possiamo avere:
Nell’uomo, anche se questo disturbo è raro, quando si presenta, può derivare da un malessere psicologico persistente e secondario ad una condizione organica risolta già da tempo.
I fattori scatenanti di tipo biologico che influiscono sulla dispareunia superficiale e non, possono avere una natura infettiva, ormonale o iatrogena, ovvero provocata da farmaci.
Per quanto riguarda le infezioni vaginali, possiamo prendere in considerazione la Candida, che oltre a provocare dispareunia, provoca una nota diminuzione della libido e dell’eccitazione che si riflette, talvolta, anche nel partner.
Specificatamente la dispareunia superficiale può derivare da una vestibulodinia provocata, da una vaginite atrofica, da patologie vulvari, da malformazioni congenite o da herpes genitale.
Ma anche da vaginismo o da vulvodinia, ovvero dal dolore persistente nella zona che circonda la vulva.
Quella profonda può invece derivare da un ipertono muscolare pelvico o uterino o da patologie ovariche, come fibromi o infezioni, come ad esempio endometriti e cistiti.
Ma anche da miomi uterini, cioè tumori benigni del tessuto muscolare dell’utero o da radicolopatie che interessano l’innervazione profonda della vagina.
La dispareunia mista, invece, può dipendere da una lubrificazione vaginale inadeguata che può essere causata a sua volta da un disturbo dell’eccitazione sessuale o da un disturbo di secchezza vaginale cronico.
Tra le cause di quest’ultimo possiamo ritrovare diversi disturbi ormonali, vascolari, neurologici e immunologici. Ma anche un uso di contraccettivi ormonali.
Negli uomini il dolore sessuale è invece principalmente dovuto a malattie genito urinarie, soprattutto veneree, come gonorrea sifilide, Chlamydia e infezioni micotiche (da funghi).
Altre situazioni che possono determinare una dispareunia maschile possono essere uretrite, prostatite o allergie a specifiche creme o schiume.
Fondamentale importanza rivestono anche le cause relazionali. Con queste ultime facciamo riferimento ad una diminuzione della libido, a problemi col partner e ad una marcata insoddisfazione sessuale.
Ma cosa può comportare un disturbo di tale portata, la cui eziologia abbiamo visto essere abbastanza complessa?
Il dolore sessuale durante il rapporto è un disturbo che non si limita solamente all’atto in sé: questo significa che può avere un impatto negativo sulla salute mentale e fisica di una donna e sulla relazione con il partner.
Per questo non deve essere sottovalutato, nonostante si provi imbarazzo nel parlare della propria sfera intimo-sessuale.
Poiché può a sua volta causare altri disturbi della sfera sessuale femminile, tra cui:
Cosa fare dunque per poterne uscire?
Nel caso in cui alla base di tale disturbo ci siano fattori di tipo psicologico, cercare di evitare i rapporti sessuali o sfuggire a possibili situazioni d’intimità con il partner non è certo benefico o risolutivo. Anzi, il rimandare continuamente non può far altro che aumentare il vostro disagio e la vostra frustrazione.
Per superare tali barriere psicologiche è innanzitutto necessario riconoscere di averle. Cercate di capire cosa vi blocca e cosa vi spaventa e poi provate ad affrontare il problema.
Come? Attraverso una corretta e approfondita informazione sia sull’anatomia che sulla fisiologia dei genitali, sia sui meccanismi del rapporto sessuale.
In questo senso sarebbe opportuno parlarne con chi ne sa più di voi: un parente o un’amica di cui vi fidate particolarmente o cercare informazioni attraverso del materiale specifico. O ancora è utile intraprendere un percorso psico-educativo con un esperto in sessuologia.
Ma informatevi, poiché talvolta abbiamo solo paura di ciò che non conosciamo.
Se siamo invece in presenza di un dolore sessuale dovuto ad un’infiammazione è invece consigliabile evitare la penetrazione fino a quando la flogosi non sia scomparsa.
Per combattere l’infiammazione e il dolore, oltre che rivolgersi a chi di dovuto, si possono mettere in atto piccoli accorgimenti, come:
Per accelerare la guarigione dalla dispareunia, in questi casi, può essere anche di aiuto migliorare la nostra alimentazione. Evitando per esempio lieviti e zuccheri (che favoriscono la proliferazione della Candida), o evitando di mangiare cibi piccanti, ma soprattutto bevendo molta acqua e assumendo fermenti lattici.
Se tutto questo non dovesse bastare? Bisogna “affrontare” il dolore, diversamente, affidandoci a dei professionisti.
Il trattamento del dolore sessuale durante i rapporti, come si può evincere da quanto detto sin’ora, dipende da ciò che lo provoca.
Per questo è fondamentale identificarne le cause, poiché come abbiamo visto, alla base di tale disturbo possono essercene diverse, di tipo piscologico, fisico o relazionale. Ogni paziente che presenta dispareunia costituisce un caso a sé, di conseguenza, non è possibile l’attuazione di interventi terapeutici generalizzati.
In genere, per intervenire possono essere prescritti sia farmaci che altri trattamenti, psicologici, comportamentali o riabilitativi o quando necessario, anche di tipo chirurgico.
Se alla base del dolore sessuale vi è la contrazione del muscolo che circonda la vagina, (come nel caso di vaginite) possono essere utili alcuni semplici esercizi di rilassamento muscolare, come lo stretching.
Le donne con ipertono dei muscoli pelvici, comprese quelle con vestibulodinia provocata, possono trarre beneficio anche dalla fisioterapia pelvica, mediante un allenamento muscolare del pavimento pelvico.
Se invece tale disturbo sembra avere una chiara origine psicologica, è necessaria una terapia sessuale specifica, affinché:
Di sicuro è importante escludere le cause fisiche prima di intervenire con un trattamento psicologico.
Per le donne in menopausa la cui dispareunia derivi da atrofia vaginale è possibile la somministrazione di estrogeni, utili anche nel caso in cui la natura della dispareunia sia psicologica.
Per riuscire a mettere in discussione i pensieri automatici e le credenze relative al tema del controllo può essere utile una psicoterapia sessuologica breve, preferibilmente senza l’utilizzo di farmaci poiché è stato registrato che la psicoterapia verbale, singola e di coppia, aiuta a:
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